Il leader imprenditoriale è una persona che rischia, e lo fa in proprio.
Avviare, gestire e portare al successo un’attività imprenditoriale comporta rischi legati alla propria carriera, alle proprie finanze e, se si vuole scherzare ma nemmeno troppo, anche alla propria salute.
Questa naturale propensione al rischio non va tuttavia confusa con la voglia di rischiare per guadagnare, che è invece tipica degli speculatori, di coloro che, per esempio, rischiano comprando o rivendendo azioni per il puro e semplice guadagno.
Il leader imprenditoriale rischia per realizzare il suo progetto, la sua impresa; lo fa per lasciare una traccia nel mercato, nel mondo; per realizzare un’impresa che ovviamente sia profittevole ma anche che dia adeguata visibilità e riconoscibilità sociale, che dimostri agli altri il suo valore come persona e come leader.
Insomma, essere leader imprenditoriale è una sfida che comporta rischi, ogni giorno, in ogni decisione. Alcuni sono molto evidenti, altri meno, ma come più volte ha ripetuto Zuckerberg (e non solo lui): “il rischio maggiore è non correre nessun rischio”.
Essere leader imprenditoriale comporta necessariamente anche il rischio di “sbagliarsi”, di avere intuizioni errate rispetto al mercato, ai propri clienti, alle loro esigenze. Ci sono rischi legati alla scelta delle persone con cui fare business, alla scelta di soci sbagliati o collaboratori non adatti a quel tipo di impresa.
Richard Branson in un suo recente intervento ha detto: “Nel business come nella vita il rischio è un elemento essenziale. Chi non assume rischi non può avere successo.”
Ciò detto, il leader imprenditoriale non fa mai passi avventati che possano mettere a repentaglio la sopravvivenza della sua impresa. Non ama rimanere con le spalle scoperte. Ama il concetto di “rischio calcolato” e valuta attentamente il rapporto tra il rischio che si corre e l’opportunità che si vuole cogliere, raccogliendo e analizzando le informazioni associate al rischio stesso, bilanciando costi e proventi legati all’esito negativo o positivo della decisione.
Su cosa si basa la decisione di rischiare? Deriva dalla fiducia che il leader ha nelle proprie intuizioni, nel cosiddetto fiuto imprenditoriale e nella capacità di creare originali sintesi economiche tra bisogni di mercato e capacità tecnico-produttive e organizzative della propria azienda.
Tuttavia la fiducia da sola non giustifica l’assunzione di un rischio, seppur calcolato. Il leader imprenditoriale è capace di sostenere le tensioni che si generano avendo investito tutto quello che aveva e avendo coinvolto altri investitori nel progetto d’impresa. Sostenere le tensioni significa non trasferirle ai propri collaboratori, anzi, infondere in essi energia, idee ed entusiasmo per raggiungere gli obiettivi che sottendono al progetto.
La propensione al rischio è un tratto distintivo della leadership imprenditoriale, ed è certamente, insieme al fiuto imprenditoriale, un tratto innato del carattere.