Crisi – Ristrutturazione – Turnaround
La crisi d’impresa è un fenomeno complesso, che si presenta spesso con una molteplicità di “sintomi” e di cause scatenanti: una gestione caratteristica incapace di produrre risultati positivi, la fuoriuscita di persone chiave dall’organizzazione aziendale, cambiamenti strutturali del mercato di riferimento, difficoltà a ottenere o rinnovare le linee di credito bancarie e commerciali. La crisi d’impresa non gestita per tempo può sfociare in una crisi finanziaria e nei casi più gravi in uno stato di insolvenza conclamato e quindi in una procedura concorsuale oppure nella perdita della proprietà della società attraverso una cessione a terzi.
ll tempo è il fattore “chiave” nella gestione di una crisi aziendale.
Molti imprenditori però, anche in situazioni di gravi crisi, tendono a rinviare le decisioni più difficili e dolorose e attendono un cambiamento dall’esterno: una ripresa del mercato, l’arrivo di un finanziatore, un prestito ponte. Alcuni invece provano, più per disperazione che per convinzione, a elaborare una diagnosi e a definire un “piano di ristrutturazione”; ma sono rari i casi in cui l’esecuzione del piano è coerente con gli obiettivi stabiliti e con i tempi prefissati.
Frequentemente questi piani si affidano a dati storici, si concentrano su misure limitate e per lo più già sperimentate, trascurano i rischi nascosti e non vengono misurati in tempo reale. In estrema sintesi, sono piani che contengono errori di fondo, anche se inconsapevoli, perché l’approccio più frequente è quello di affrontare i problemi man mano che si presentano senza adottare un reale cambio di paradigma. Fino a che non si arriva a mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell’impresa e allora, solo allora, si sogna un paracadute, per esempio l’intervento del “Fondo Salvaguardia Imprese” visto oggi come panacea di tutti i mali. Invitalia viene così inondata di domande, quesiti, documentazione ma se il paracadute non si apre, si va in insolvenza perché la spirale perdite-debiti non è più gestibile.
In recepimento di una direttiva dell’UE del 2014, il D. Lgs. 14/2019 disciplina la crisi d’impresa in modo innovativo rispetto alla (pre)vigente normativa.
È innovativo il modo in cui viene definito lo stato di crisi (“lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”); è innovativa l’introduzione di indici e sistemi di allerta volti alla rilevazione precoce di uno stato di crisi e alla prevenzione di uno stato di insolvenza conclamato.
In sintesi, il nuovo quadro normativo spinge l’imprenditore a evitare lo stato di insolvenza, ad attivarsi tempestivamente, a fare emergere i sintomi della crisi d’impresa per consentire interventi correttivi prima che si giunga a uno stato di insolvenza conclamato. Il centro di interesse della nuova normativa non è tanto l’imprenditore coinvolto nella crisi, bensì l’impresa la cui sopravvivenza è obiettivo prioritario del nuovo Testo Unico, anche a difesa del territorio in cui opera e a salvaguardia del contesto sociale.
Importanti e significative sono infine le misure premianti previste per l’imprenditore e gli organi di controllo che segnalano tempestivamente la crisi.
I servizi offerti
Contract Manager ha fin dalla sua fondazione effettuato con successo importanti turnaround in aziende di piccola e media dimensione, sviluppando un know-how di risanamento aziendale proprio e originale.
Un team di esperti in ristrutturazioni aziendali scelto appositamente per gestire la situazione di crisi effettua il check up dell’azienda al fine di elaborare una diagnosi e un piano di ristrutturazione che viene presentato alla proprietà e al sistema bancario. Una volta approvato, il piano viene attuato con l’inserimento in azienda di un General Manager con opportune deleghe operative. Nel caso in cui il risanamento dovesse passare attraverso le procedure concorsuali Contract Manager può accompagnare l’azienda nel processo di ristrutturazione anche dopo l’omologa da parte del Tribunale competente.
Gli interventi di ristrutturazione e rilancio di aziende in crisi durano in media 2/3 anni.