L’Esperienza manageriale serve per affrontare la discontinuità

In questa pillola manageriale proveremo a sintetizzare un’altra idea manageriale derivante dal Forum Autunno 2022 di Contract Manager – Incontriamo l’eccellenza del Management in Italia, sul tema “Un autentico spirito di impresa: il caso Dallara”.  Il sesto spunto tratto dalla relazione di Andrea Pontremoli, CEO e General Manager di Dallara S.p.A., riguarda un principio assolutamente condivisibile: “Senza vecchiaia non c’è futuro”.

La verità incontrastabile di tale assunto spinge a guardare il futuro con un occhio più attento, unito a una responsabilità forte.
Il manager, che ha l’esperienza per diventare e fare il temporary/interim manager, unisce in sé alcune doti importanti:

1) l’esperienza maturata presso aziende in cui egli è stato quasi sempre un dipendente;
2) il desiderio di far progredire sé stesso verso una forma di autonomia che gli consenta di esprimere il meglio della professionalità acquisita;
3) la capacità di risolvere le problematiche aziendali con la serenità che deriva dalle competenze.

Il tempo che stiamo vivendo è connotato da una notevole velocità di modifica dei principi ispiratori della “governance” aziendale. Dunque, la necessità di comprendere e attuare il cambiamento è diventato l’obiettivo più importante.

In un’azienda industriale, poter comprendere se sia venuto o meno il momento di attuare il cambio di un sistema di lavorazione o di assemblaggio, oppure il momento di rivolgere l’attenzione ad altro fornitore, può essere problematico. Allo stesso modo, in una azienda distributiva, comprendere quale sia il miglior sistema di comunicazione alla clientela, in relazione al valore intrinseco delle merci in vendita, oppure il metodo più fattivo in tema di trasporto e stoccaggio delle merci, può creare una situazione di incertezza che incide negativamente su tutta l’organizzazione e le performance aziendali.

Non sempre, tuttavia, si ha il tempo necessario per reperire un dirigente o un quadro adatto alle necessità che intervenga fattivamente nel brevissimo termine.
Da qualche anno, società specializzate sono attive nel settore del temporary – interim management, sono in grado di individuare e proporre il temporary manager, adatto ad affrontare il temi manageriali di cui sopra.

In primo luogo, si deve capire appieno quale sia il problema da risolvere, quale il miglior metodo ed in quanto tempo. In secondo luogo, va individuato il temporary manager da selezionarsi in base alle esigenze che ha il cliente.

Questo consente l’individuazione di un interim manager, scelto per le sue capacità tecniche, per i suoi valori ma anche perché egli è scevro da una serie di vincoli e pertanto è libero e quindi efficiente, anche dal punto di vista mentale.

Si pensi poi che, in questa situazione, l’esperienza gioca un ruolo fondamentale. Un interim manager deve avere la forza di imporsi con le sue competenze e la sua esperienza. E la sua “anzianità di servizio” è proprio quella che serve alla società che deve risolvere in un tempo breve i suoi problemi e con un costo contenuto.

L’esperienza, in questo caso, si coniuga con il concetto di anzianità: solo il tempo è quel maestro di vita che serve a plasmare le cognizioni tecniche del manager, in modo che le trasfonda nell’azienda cliente nel periodo di tempo previsto dal progetto.

È l’avere acquistato negli anni la capacità di “sentire” i problemi e di risolverli. Non è facile, ma questa è la sfida del nostro tempo: è per questo che la vecchiaia è la trasposizione nel futuro.

Giorgio Treglia
Avvocato giuslavorista
Contract Manager s.r.l.