Sono migliaia i dirigenti cinquantenni espulsi dal sistema industriale italiano. Una crisi ben superiore a quella del 1993. L´ipotesi che i manager cinquantenni siano meno flessibili dei giovani, piu´ lenti, meno capaci di maneggiare le tecnologie innovative, a volte un po´ burocrati, puo´ essere vera, ma cio´ non vale per tutti. Mentre vale per tutti l´esperienza acquisita in anni e anni di lavoro che significano professionalita´ cumulata in migliaia di situazioni viste e gestite, capacita´ di affrontare i problemi con serenita´, distacco, equilibrio e tenacia. E allora che fare quando si viene espulsi dal sistema della dipendenza? Prima di tutto vedere l´uscita come una opportunita´, non piangersi addosso e non battere le solite vie conosciute. Il sistema economico italiano non e´ fatto di solo dipendenza, ma di imprenditorialita´, di lavoro autonomo, di sociale, di culturale. Molti sono gli orizzonti che si possono aprire. Certo e´ che bisogna avere una certa apertura mentale e una adeguata flessibilita´ per pensare in maniera creativa e trasversale. Per chi possiede queste doti, il problema, appunto, si trasforma in opportunita´. E, credetemi, l´ho visto tante e tante volte. Se si e´ dei veri dirigenti si dovrebbero possedere doti di autonomia, di managerialita´, a volte anche di imprenditorialita´ che dovrebbero condurre a nuove opportunita´ di sviluppo, di lavoro e di divertimento. Bisogna saperle vedere, saperle cogliere, essere attivi, propositivi. Non passivi, non lamentarsi, non cercare di rientrare nel sistema della dipendenza, chiedendo le stesse garanzie che si avevano prima. Bisogna essere innanzitutto convinti del proprio valore umano e professionale, avere un approccio positivo contraddistinto da grande energia e ottimismo e bisogna saper valorizzare le proprie passioni. Si´, proprio le passioni. Perche´ chi si diverte lavora meglio e trova sicuramente un´opportunita´ innovativa e in grado di produrre reddito. Chiaro e´ che un dirigente che, per esempio, ha fatto il direttore acquisti per tutta la vita nel settore alimentare, magari nella stessa azienda, che non ha mai coltivato altri interessi, sviluppando competenze diverse, trovera´ molte difficolta´ nel risolvere il suo problema. L´unica strada e´ quella di contattare tutte le aziende del settore, soprattutto le piu´ piccole, offrendosi come dipendente o come consulente. Chi possiede una passione forte, che lo diverte, che ha una sua unicita´ puo´ sfruttarla, magari creando una piccola impresa, da solo o con altri, oppure fornendo il suo supporto a diverse imprese o istituzioni che operano nel campo. Se nella proprio vita si sono accettate le sfide, si sono percorse strade diverse con passione, umilta´ e impegno si scopriranno dentro di se´ patrimoni di conoscenze da sfruttare, creando nuove combinazioni economiche e di relazioni. Tutto e´ utile, nulla e´ inutile se fatto con impegno e passione. Bisogna quindi investire il proprio tempo, le proprie energie e parte dei propri capitali nel progetto in cui si crede. Ed e´ bene farsi aiutare da qualcuno che ha gia´ percorso la strada dell´autonomia imprenditoriale, farsi sostenere psicologicamente e operativamente nei primi passi di questa strada nuova e all´inizio anche difficile. Ricordo un dirigente messo fuori da un´azienda di logistica che, dopo un periodi di grave crisi, ha ritrovato serenita´, lavoro e divertimento trasformando la sua passione per i trenini elettrici in una piccola impresa. Oggi vende modellini di treni di altissima qualita´ in tutta Europa ed e´ diventato un riferimento nel settore. Lui e´ ripartito da zero rinunciando a benefits, garanzie e status. Per chi vuole continuare l´attivita´ di dirigente l´alternativa piu´ interessante e´ rappresentata dal temporary management: attivita´ nata in Italia agli inizi degli anni novanta e sviluppata particolarmente in questi ultimi anni (si veda il sito www.contractmanager.com). Le aziende, di tutte le dimensioni, hanno oggi bisogno di professionalita´ elevate, di esperienza, per risolvere problemi precisi in tempi definiti. E cio´ e´ quello che offre una societa´ di temporary management: un cumulato di esperienza nel capire i bisogni delle aziende, quelli detti e quelli non detti e di competenze nell´individuazione del manager giusto per affrontare e risolvere il problema per il quale la societa´ di temporary management e´ stata interpellata. E´ un settore in sviluppo, certo non potra´ assorbire tutte le risorse oggi disponibili, sicuramente pero´ rappresenta una opportunita´ concreta per i manager capaci, adattabili, seri e dotati di professionalita´ forti nel loro campo di specializzazione. Rimangono poi le alternative classiche del rientro nel sistema sfruttando il proprio sistema di relazioni oppure entrare nel mondo della consulenza di direzione.
Ecco alcuni principi da fare proprie per riuscire a trasformare un problema in una opportunita´:
- ESSERE CONVINTI DEL PROPRIO VALORE UMANO E PROFESSIONALE
- VALORIZZARE LE PROPRIE PASSIONI
- PERCORRERE NUOVE VIE PROFESSIONALI FINO IN FONDO
- INVESTIRE TEMPO E DENARI PROPRI NEL PROPRIO PROGETTO
- INDIVIDUARE UN MENTORE IMPRENDITORIALE
- RINUNCIARE AI PRIVILEGI E ALLO STATUS E RIPARTIRE DA ZERO
- SONDARE L´ALTERNATIVA DEL TEMPORARY MANAGEMENT
- NON SCARTARE LA CONSULENZA O LA DIRIGENZA